Additive manufacturing: le criticità nella comunicazione industriale additiva
La comunicazione in ambito additive manufacturing richiede attenzione, sia per chi vende che per chi acquista (o vorrebbe acquistare)
Partecipare a Formnext è ogni anno un’esperienza straordinaria dal punto di vista formativo e critico. Non solo per l’opportunità di scoprire le ultime news in fatto di tecnologia, robotica, design e materiali, ma anche per entrare in contatto diretto con quelle che sono attualmente le criticità maggiori quando si parla di comunicazione industriale. In particolare di comunicazione additiva.
Il mercato dell’additive manufacturing è di fatto ancora un segmento emergente all’interno del vasto mondo dell’industria manifatturiera. Per quanto il processo di digitalizzazione sia ormai avviato con discreto successo, grazie anche ai piani di financial chain e politico-economici come il PNRR, Piano Nazionale Impresa 4.0, incentivi, bonus nazionali ed internazionali, sono ancora poche le imprese in grado di vantare piena padronanza della tecnologia. Imprese pronte quindi a scegliere il sistema di stampa 3D giusto da integrare all’interno dei propri processi produttivi.
Ed è proprio qui che entra in gioco la comunicazione.
La comunicazione additiva-industriale è un’arma potente. La prima interfaccia attraverso cui le imprese interessate all’additive manufacturing vengono informate sulle opportunità, sulle differenze tra le tecnologie (FDM, SLS, SLA, MJF ecc…) ed educate all’uso dei sistemi additivi e dei software di progettazione correlati. La comunicazione rappresenta la base del sales process, non solo per il raggiungimento degli obiettivi di vendita, ma soprattutto per la sua capacità di stimolare l’engineering effort che sta rivoluzionando così positivamente i metodi di fabbricazione, garantendo all’industria manifatturiera una crescita senza pari, basata sul successo di processi e prodotti.
Comunicare le potenzialità dell’industria additiva però non è facile. Soprattutto richiede alcuni accorgimenti per evitare quello che qui chiameremo volgarmente rischio di Formnextizzazione. Ossia quel rischio che molte imprese produttrici di sistemi di additive manufacturing corrono: quello di fare una bellissima comunicazione solo per sé stesse.
Quello che abbiamo riscontrato spesso è infatti un pericoloso autogol, dove i produttori di macchine per la stampa 3D e sistemi di additive manufacturing concorrono al fine di comunicare i propri sistemi senza però considerare in maniera corretta identità ed esigenze della propria buyer-personas, ritrovandosi così ad avere come principali interlocutori i propri concorrenti.
→ Intelligenza comunicativa industriale
Capita spesso di sentir ripetere la stessa sequela: “ho like solo dai miei competitor, hai visto cosa hanno fatto loro? Facciamolo anche noi!“ Ecco, eventi come Formnext sono una cosa bellissima ma non bisogna fermarsi qui, per chi produce e vuole vendere. E nemmeno per chi usa e vuole comprare. Voler mostrare i risultati all’interno di un ambiente verticale non deve e non può essere il fine ultimo di una comunicazione che ha invece bisogno di uscire fuori perché sia di concreto supporto ad una crescita industriale, di prodotto e di processo.
Parliamo tanto di intelligenza politica industriale. E’ ora di iniziare anche a parlare di intelligenza comunicativa industriale. Molti imprenditori operanti nelle filiere produttive più disparate sembrano avere ancora alcune difficoltà a comprendere interamente i linguaggi tecnici del mondo dell’additive manufacturing. Taluni restano abbagliati da splendidi messaggi pubblicitari ritrovandosi poi “appesi” ad una tecnologia che non porta loro alcun beneficio. La differenza fra pubblicità e comunicazione potrebbe salvarli da questo empasse.
Ma per poter comunicare efficacemente serve andare a fondo delle reali esigenze di chi la stampa 3D deve utilizzarla e di chi invece deve venderla. A capire (e far capire) che l’intelligenza comunicativa industriale impone lo sfruttamento di linguaggi e strumenti adeguati e differenziati che, attraverso un unico interlocutore competente, possano istruire ed educare.
→ Comunicare l’industria, specialmente l’industria additiva, richiede alla comunicazione di uscire dai meccanismi di mercato per operare attraverso mezzi differenti.
Ben vengano le fiere di settore ma che non siano solo eventi in ambito additive. Workshop e incontri dedicati alle filiere produttive e alle supply chain, tavole rotonde fra imprese complementari, networking. E ancora, blog e riviste dedicate ai principali mercati e ai sistemi di processo, design e approvvigionamento. Campagne di informazione e non (solo) di promozione. Strumenti integrati che lavorando insieme generino una comunicazione crossmediale. Un approccio capace di garantire una visibilità funzionale alle imprese che producono materiali, macchine, software e sistemi di progettazione generativa per AM e il raggiungimento degli obiettivi a tutti coloro che scelgono di avvalersi di questi poderosi strumenti.
Comunichiamo “additivo” per aiutare imprenditori e tecnici a maneggiare adeguatamente la stampa 3D, inserendola all’interno dei propri processi. Comunichiamo non per emergere all’interno del mercato stesso di appartenenza, ma per rivoluzionare in maniera concreta il sistema produttivo industriale nell’ottica di una crescita comune, vantaggiosa, rispettosa e intelligente.